domenica 20 ottobre 2019

La Fenomenologia dello spirito

IL SIGNIFICATO DELL'OPERA
L'itinerario filosofico di Hegel inizia con una considerazione quello accomuna agli esponenti del Romanticismo; egli, infatti, interpreta l'età moderna come l'epoca della scissione tra natura e spirito, ragione e sentimento, doveri sociali e integrazione spontanea, individuo società, soggetto e oggetto, finito e infinito.
Per Hegel di antichi godevano di una condizione di armonia tra l'umano e il divino che si è perso nella modernità, quando l'uomo non solo ha incrinato il legame con la divinità, ma si è anche separato dalla natura e dalla comunità umana.
Solo la filosofia è in grado di comprendere il divenire storico in tutti i suoi momenti, riconoscendo la necessità di ciascuno di essi, ma superandolo in una prospettiva superiore. In tale percorso di progressiva autocoscienza consiste la Fenomenologia, che è il racconto del faticoso processo di acquisizione del sapere e della verità da parte della coscienza, A partire dal livello più basso, ossia da ciò che appare privo di spiritualità, fino a raggiungimento del livello più elevato, cioè di essere il soggetto del suo divenire dialettico, arrivando a sanare ogni frattura e contrapposizione. In altre parole, la fenomenologia descrive l'emergere dell'idea e della ragione nella storia, che coincide con l'avvento e lo sviluppo della civiltà.




LA FUNZIONE PROPEDEUTICA E PEDAGOGICA DELLA FENOMENOLOGIA
La fenomenologia è un'"introduzione alla filosofia", ma è anche una un "fare filosofia", in quanto mostra come la coscienza si renda capace di ricomporre l'armonia perduta in una modalità nuova e più completa rispetto all'ancora ingenua compenetrazione tra uomo e natura degli antichi. La fenomenologia, predispone alla 
comprensione del sapere assoluto. Essa ripercorrere tutte le tappe della nostra tradizione culturale. È possibile capire il significato generale della vicenda umana con un sforzo tutto sommato contenuto se paragonato alla fatica ed ai sacrifici che lo spirito ha dovuto affrontare nel suo cammino attraverso la storia del mondo per giungere al risultato dell'età presente.

mercoledì 16 ottobre 2019

Hegel e la razionalità del reale

HEGEL E LA RAZIONALITÀ DEL REALE
Il pensiero di Heigel costituisce un punto di riferimento essenziale per la riflessione posteriore. Alla base del progetto e hegeliano c'è una nuova idea di ragione, in grado di cogliere l'unità oltre le differenze e la totalità nel superamento dell'unilateralità delle parti contrapposte. Compì i suoi primi studi universitari nel seminario protestante di Tubinga. Hegel rimase fedele per tutta la vita a due passioni giovanili, Kant e la Rivoluzione francese. Egli riteneva infatti che la Rivoluzione francese potesse essere vista non solo come modello di libertà, ma anche co ma anche di unità nazionaleL'educazione teologica che il giovane Hegel ricevette è rintracciabile in tanti aspetti del suo sistema filosofico e del complesso linguaggio che egli utilizza.

GLI SCRITTI GIOVANILI
Gli scritti teologici giovanili ci mostrano la matrice religiosa di molte categorie della filosofia di Hegel. In particolare, lo spirito del cristianesimo, il suo destino esalta il cristianesimo come la religione più compiuta in quanto rappresenta la riconciliazione tra Dio e il mondo, il sovrannaturale e la natura. Vi é un'aspirazione costante: la tensione verso l'interno e la totalità, il superamento della scissione. Per lui ciò che rende grande la religione cristiana è proprio l'amore, la forza che permette al fedele di riconciliarsi con Dio.

LA RICERCA DI UN METODO SCIENTIFICO PER LA FILOSOFIA
la preoccupazione principale dell'autore è di assicurare la filosofia un metodo scientifico e conferirle una forma rigorosa. La filosofia, egli sostiene, non deve soffermarsi sul fantastico, ma deve essere concreta, evidente, in grado di diventare un ben comuneNaturalmente Hegel non pretendeva di applicare il metodo matematico alla filosofia, ma intendeva conferire un ordine razionale. 

I CAPISALDI DEL SISTEMA HEGELIANO. 
Sono tre i concetti che costituiscono i cardini di tutto il suo complesso sistema filosofico:
-   La convinzione della razionalità del reale
- l'idea che la verità coincide con l'intero, il "tutto" -  la concezione dialettica della realtà e del pensiero.
Il primo e fondamentale concetto dell'hegelismo è quello secondo cui ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale, il che significa che la realtà, coincide con la realizzazione ed il dispiegarsi progressivo di un principio razionale: lo spirito, definito anche idea o assoluto. La realtà coincide con la ragione, che ne costituisce la legge di sviluppo e l'essenza profonda; una concezione che segna la distanza tra Hegel e gli Illuministi. Per Hegel la filosofia non è un compito prescrittivo ma descrittivo, essa deve chiarificare ed esplicitare la legge razionale immanente nelle cose e negli eventi della storia.
La filosofia è sempre sapere che si volge a indagare una realtà già dispiegata; è coscienza di ciò che è stato ed è accaduto. In questo senso Hegel può affermare che "nessuna filosofia oltrepassa l'età tua". Il filosofo non può quindi spingersi oltre l'orizzonte della propria epoca.

LA DIALETTICA
Per Hegel lo sviluppo dell'idea segue una legge che il filosofo definisce "dialettica". La dialettica è regola interna della realtà e, nello stesso tempo, legge del pensiero. La dialettica si compone di tre momenti. 
Il primo è quello definito "intellettuale" o "astratto" e coincide con la "determinazione" delle cose. A questo livello la realtà appare costituita di oggetti separati e staticamente contrapposti gli uni agli altri.
Il secondo momento è quello propriamente "dialettico" o della "negazione" (antitesi): in esso ogni determinazione si scopre unilaterale e limitata, cogliendo il suo nesso inscindibile e necessario con la determinazione opposta. Organo di tale comprensione è il pensiero razionale, che riesce a chiarire la realtà nel suo interno dinamismo.
 Il terzo momento è quello "speculativo", che, al momento negativo dell'opposizione, sostituisce quello positivo della sintesi. Il movimento dialettico si capisce meglio se si tiene conto che il esso è reso in tedesco da Hegel con la parola Aufhebung, che significa al tempo stesso "superamento" e "conservazione": essa indica quel processo che nega e abolisce le determinazioni astratte e parziali, ma per conservarle ed elevarle. Gli studiosi hanno sottolineato la derivazione teologica della dialettica hegeliana, riconoscendone una possibile origine nella formazione religiosa del filosofo. Hegel secolarizzerebbe tali categorie, applicandole al divenire storico dell'Assoluto che, nella sua visione, assume caratteri del divino, inteso come il principio razionale immanente della realtà. Hegel afferma inoltre che l'essenza del sentimento amoroso consiste nel fatto che unifica gli esseri viventi.

Jean-Paul-Charles-Aymard Sartre    è stato un  filosofo ,  scrittore ,  drammaturgo  e  critico letterario   francese , considerato uno dei ...